Occhiali da vista (Lunettes de vue)
Fabrizia sa come condurre questa alta qualità stilistica che è l’equivoco, il lasciare che l’intervento di chi legge sia accettato per quanto è stato scritto e perciò anche per chi, voltando le spalle alla porta, legge e percorre parchi e porti.
In ogni caso, sia come sia, vale la pena leggere “Occhiali da vista” di Fabrizia Iranzo Imperatori, narratrice che sa di fantasmi, e del peso che devono avere le parole per far parlare quei fantasmi, affinché noi, che siamo dall’altra parte del libro, possiamo sentirli.
Gelato al limone (Glace au citron)
Questa è un’opera differente, piena di interrogativi, dove ogni personaggio, sia esso ingeniere, psichiatra o giornalista, lo contagerà di insicurezze, desideri perduti, voci seducenti o intimità condivise.
In più di un’occasione vorrà intruffolarsi tra le pagine di questo libro per aiutare l’ingeniere Carotenuto o collaborare nel desiderio non compiaciuto del suo gelato preferito. O percorrere le strade di Londra con Osvaldo Carobene cercando di contenere la sua ossessione, o condividere con Martha Windaraider i suoi complessi, insicurezze e penurie.
La memoria del destino (La mémoire du destin)
La notte scese profonda su Calodi. La luna e le stelle illuminavano le montagne circostanti facendo brillare i ghiacciai come specchi. Era buio. Non c’era nessuna luce a rischiarare i vicoli del villaggio.
Ivan si svegliò nel mezzo della notte immerso in un bagno di sudore; aveva fatto un sogno bizzarro. Un uomo del villaggio gli aveva parlato raccontandogli la sua storia di lupo ululatore nelle notti di luna piena. Era sconvolto perché continuava a sentire un un forte ululato, ma il rumore non proveniva dall’esterno, lo sentiva al suo interno.
Scese in cucina, si scaldò un bicchiere di latte, risalì in camera per berlo e di nuovo udì l’ululato che questa volta proveniva da fuori. Si affacciò alla finestra e vide il volto dell’uomo del suo sogno che gli sorrideva; gli mise una mano sulla spalla e gli disse: “Non ti preoccupare, io veglierò su di te. Quando mi sentirai ululare presta attenzione perché si tratterà di un segnale!”
Solo a tre voci (Solo a tres voces)
“Solo a tre voci”. Ambivalenza di semplicità dell’unità e di destrezza di uno strumento innalzato al centro di un’ orchestra. Un “solo” di tre voci o una dolce solitudine condivisa.
Fabrizia costruisce il clima dei suoi racconti ponderando il mistero, scrutando con la parsimonia di un orefice, facendo scivolare con deliberata vaghezza la nostalgia, la pazzia, il dubbio, l’oscurità e la luce, attraverso le coordinate del tempo e dello spazio.
María Fernanda oscilla tra il riassunto di un momento ed il colore della sensazione, con identica identità suggestiva, a volte costruendo emblemi che attraversano la pagina, altre in un soffice declino verso il pensiero puro.
Guillermo guida alternativamente l’ambientazione “realistica”, il suono preciso e la melodia ragionevole dei climi spirituali che presentano i racconti, in dosi equilibrate di autonomia e dipendenza. Profondo... Semplice... Notte... Sera... Flash... Primo giorno... Piccoli salti... Piccola pozzanghera... Luci... .
Casa di Reposo (Maison de repos)
Credo che Fabrizia ci offra –in questo libro- il privilegio di percorrere, con la sua guida spregiudicata e libera, questo mondo parallelo che rappresenta l’arte che, come sappiamo, non è nient’altro che il delirio organizzato della follia. Attraverso la sua penna, visiteremo gli stessi luoghi che abitano i suoi cari personaggi, creature di carta, tenere e feroci, che meriterebbero di essere in carne e ossa e chiamarsi nostre sorelle.
Le voyage magique
Le voyage magique est un conte musical en forme d'opéra, écrit en italien pour quatre voix solistes (soparano, alto, tenor, bariton), en quintette d'instruments à vent (flûte traversière, clarinette, sax alto, basson, cor), un synthétiseur et une voix récitante.
(Texte: Fabrizia Iranzo-Imperatori, musqie: Manuel Rigamonti, Illustrations: Martina Rivera)